Dunque c’è la luce e ogni foglia è attaccata al ramo con esatto amore e ogni foglia in orario lascia il ramo con audace resa e ogni uscire dalla soglia del corpo è ricevuto con unanime benvenuto da quella scienza della gioia che proprio ora proprio qui riempie il foglio di ghirigori per dirti che dunque la luce c’è.
Esiste la musica. Esiste proprio, come lenzuolo lampada orologio e casa, come nuvola, quel suo disumano orto d’intenzione di ascoltare l’anima esiste. Come domino di note che si crollano addosso e fanno insieme. Insieme si fanno, e sono fatte musica. Qualcosa che abbiamo perduto o dimenticato o rotto forse per mani troppo grevi, qualcosa di spezzato. Un silenzio eseguito un’anima di ghiaccio conservata sotto sale. Ma cosa cosa ho perduto io, mentre ti ascolto cara faccia del nulla caro amore senza direzione care ossa: grazie grazie c’è stato qualcuno prima di me. È ora di affrontare la musica.
da La bambina pugile Einaudi 2014
Perché non c’è pericolo nel tuo amore che ci espone alla nuda luce, perché la conoscenza è radicale vigilia dell’altro e chiede: “Dove sei? “Dove vivi?” “Cosa tocchi?” Perché ogni opera non è che gratitudine. Perché è un luogo spazzato e solo il luogo delle interrogazioni, perché distilla uno strumento sufficientemente delicato per non spaventare la nostra carne umana che trema ai soffi e alle voci e resiste ai bisturi. Perché è ancora tutto da dire e insieme già tutto detto, perché sappiamo insieme e l’universo è tutto tutto abitato mirabilmente.
da La bambina pugile Einaudi 2014
L’anima la si ha ogni tanto. Nessuno la ha di continuo e per sempre.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno possono passare senza di lei.
A volte nidifica un po' più a lungo sole in estasi e paure dell’infanzia. A volte solo nello stupore dell’essere vecchi.
Di rado ci da una mano in occupazioni faticose, come spostare mobili, portare valige o percorrere le strade con scarpe strette.
Quando si compilano moduli e si trita la carne di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni partecipa a una, e anche questo non necessariamente, poiché preferisce il silenzio.
Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci, smonta di turno alla chetichella.
È schifiltosa: non le piace vederci nella folla, il nostro lottare per un vantaggio qualunque e lo strepito degli affari la disgustano.
Gioia e tristezza non sono per lei due sentimenti diversi. E’ presente accanto a noi solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei quando non siamo sicuri di niente e curiosi di tutto.
Tra gli oggetti materiali le piacciono gli orologi a pendolo e gli specchi, che lavorano con zelo anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene e quando sparirà di nuovo, ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che così come lei a noi, anche noi siamo necessari a lei per qualcosa.
Qualche parola sull'anima Wislawa Szymborska
Io è tanti e c’è chi crolla e chi veglia chi innaffia i fiori e chi beve troppo chi dà sepoltura e chi ruggisce. C’è un bambino estirpato e una danzatrice infaticabile c’è massacro e ci sono ossa che tornano luce. Qualcuno spezzetta immagini in un mortaio, una sarta cuce un petto nuovo ampio che accolga la notte, il piombo.
Ci sono parole ossute e una via del senso e una deriva, c’è un postino sotto gli alberi, riposa e c’è la ragione che conta i respiri e non bastano a fare tempio. C’è il macellaio e c’è un bambino disossato c’è il coglitore di belle nuvole e lo scolaro che nomina e non tocca, c’è il dormiente e l’insonne che lo sveglia a scossoni con furore di belva giovane affamata di sembianze. Ci sono tutti i tu amati e quelli spintonati via ci sono i noi cuciti di lacrime e di labbra riconoscenti. Ci sono inchini a braccia spalancate e maledizioni bestemmiate in faccia al mondo. Ci sono tutti, tutti quanti, non in fila, e nemmeno in cerchio, ma mescolati come farina e acqua nel gesto caldo che fa il pane: io è un abbraccio.
In ogni adulto c’è il bambino che è stato. In ogni bambino c’è l’adulto che sarà. Adulti e bambini, attraverso la consapevolezza, possono percorrere insieme la strada della comprensione e dell’amore
Thich Nhat Hanh
Cosi dovreste pensare di questo mondo fugace: Una stella al mattino, una bolla in un fiume; un lampo in una nube estiva, una luce tremolante, un fantasma, e un sogno.
Sutra del Diamante
Mi sento come un campo seminato nel cuore dell'inverno, e so che la primavera sta arrivando. I miei ruscelli prenderanno a scorrere e la piccola vita che dorme dentro me salirà in superficie al primo richiamo.”
Gibran
Proteggi la tua mente dal rumore per poter udire il magnifico suono della vita.
Thich Nhat Hanh
Ogni istante è un dono
Thich Nhat Hanh
"Se vuoi risvegliare tutta l’umanità, allora risveglia te stesso. Davvero il dono più grande che tu possa dare è la tua personale trasformazione."
Lao Tzu
Dimora nel cuore e dimentica la testa, scendi nel centro del tuo essere, la testa è solo periferia
Buddha
Io sono nessuno Io sono nessuno! Tu chi sei? Sei nessuno anche tu? Allora siamo in due! Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!
Che grande peso essere qualcuno! Così volgare - come una rana, che gracida il tuo nome - tutto giugno ad un pantano in estasi di lei
Emily Dickinson
Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche che il vento non è riuscito a portar via un ritornello antico una carezza al momento giusto lo sfogliare un libro di poesie l’odore stesso che aveva un giorno il vento.
Juan Sánchez Peláez
“Non c’è che ascoltare. E rendersi conto del fatto che non si ascolta, che si riceve di continuo dal proprio passato. Si vuole capire in funzione di quello che si sa già. Ma non si può comprendere quello che è attraverso il vecchio. Per intendere il nuovo occorre che muoia tutto ciò che è vecchio. In una posizione di ascolto, priva di riferimenti, tutto ciò che viene ascoltato è totalmente trovato, è un’espansione totale”.
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